Ma siamo così sicuri che le auto facciano bene al commercio?

Non si capisce su quali basi ci sia ancora chi crede che le auto in giro tra i negozi siano un vantaggio per il commercio, vediamo se è così vero…



C’è da spostare una macchina – “Quella macchina là devi metterla qua” [cit.]

Foto di Tortona di Dino Giacomo Zanardi
Foto Dino Giacomo Zanardi

In seguito al mio articolo sulla pedonalizzazione di Piazza Duomo, in tanti hanno commentato facendo riferimento alla ZTL. La mia era una proposta limitata a Piazza Duomo, in particolare sul parcheggio che non mi sembra modo migliore di utilizzare la piazza, ma è bene affrontare anche il discorso più ampio su tutta la ZTL.

Sembra infatti che la ZTL di Tortona possa essere messa in discussione qualora la giunta di centro destra vincesse le elezioni.

Dai commenti ricevuti su facebook mi è parso che siano in molti a credere che aprire la via Emilia al traffico porti un vantaggio economico ai negozianti e possa così arrestare la moria di attività commerciali a Tortona. Possiamo anche affrontare il discorso solo in questi termini, senza considerare altri fattori quali l’inquinamento, il pericolo che le auto rappresentano per gli utenti deboli della strada e per la circolazione stradale, il formarsi di buche provocato dal peso degli autoveicoli, l’estetica (questa sconosciuta), ecc…

Quindi, se il nostro problema è solo quello di favorire il commercio, è possibile farlo con le auto dentro alla ZTL?

Aprendo a caso uno dei numerosi siti internet di consigli per negozianti, ci accorgiamo presto che il posto ritenuto migliore per aprire una attività commerciale è all’interno in una zona pedonale del centro storico oppure in un centro commerciale, entrambi caratterizzati da un alto traffico pedonale.

Nel 2017 è stato fatto un esperimento: la Gran Vía di Madrid, nella capitale spagnola è stata pedonalizzata durante le vacanze di Natale. Il risultato ottenuto è stato un aumento delle transazioni commerciali del 9,5%, i commercianti hanno lavorato di più coi pedoni che con le auto. Tra l’altro gli spostamenti a piedi sono aumentati del 30%, segno che se ci sono le condizioni alla gente piace ancora camminare. Per chi ha voglia di approfondire, in questo articolo si analizzano altri 11 studi realizzati in altrettante città tra cui New York City, Dublino, San Francisco, Bristol e Graz.

“Alcuni ricercatori britannici hanno effettuato un’indagine su 840 consumatori e 126 esercizi commerciali a Bristol, Inghilterra da cui emerge che i venditori tendono a ritenere che i propri clienti vivano molto più lontano di quanto effettivamente non fosse e, soprattutto, che tendono a sopravvalutare l’uso fatto dell’automobile: i negozianti di Bristol pensavano che il 41% dei loro clienti arrivasse in auto, mentre questo era vero solamente per il 22% (allo stesso tempo ritenevano che solamente il 6% si spostasse in bici contro un dato reale del 10%). Quest cifre sono perfettamente allineate a quelle evidenziate durante un altro studio sulla città di graz in Austria.”

Questo riguardo alle zone di nuova pedonalizzazione. Vediamo invece, in un esempio molto vicino a noi, cosa succede al commercio quando la ZTL viene ridotta.

Ad Alessandria, in cui la ZTL è stata recentemente ridotta (indovinate da quale giunta?) c’è stato da pochissimo un confronto tra l’amministrazione di Alessandria e una rappresentanza dei commercianti, avvenuto in seguito alla presentazione dei lavori di riqualificazione delle strade cittadine.

Tra le richieste dei commercianti, un centro libero dalle auto per il prossimo futuro e, per il presente, il rispetto ferreo dei divieti di passaggio dei mezzi quando il regolamento sulla ztl lo impedisce. Sembra infatti che gli automobilisti siano abbastanza indisciplinati e tendano a percorrere la ZTL anche durante gli orari di chiusura alle auto. Se un’auto conta più di un pedone il commercio ad Alessandria è finito, in altre città come Monza o Pavia il centro è chiuso alle auto ed è sempre pieno, dice il commerciante alessandrino Massimo Castelli, “Non pretendo certo che si chiuda alle auto immediatamente ma che almeno si possano creare i presupposti per farlo e che, ora, si facciano rispettare i divieti.

Tra i presupposti, sviluppare (finalmente N.d.A.) un servizio di navette che colleghino le varie zoni commerciali della città (centri commerciali compresi).

Insomma, senza le auto il commercio cresce, con le auto il commercio impazzisce. Ovviamente alla riunione si è discusso anche di altri temi, quali quello di abbellire il centro storico, magari con installazioni di design, ma abbiamo detto che in questo articolo ci saremmo limitati al problema del traffico. Credo che un centro storico finalmente liberato dalle auto tenda ad abbellirsi da solo, con buona pace dei commercianti e di coloro che sovrastimano la percentuale di automobilisti in circolazione.

 

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