Le linee guida del Turismo in Piemonte

Venerdì 27 maggio 2016, alle ore 10:00 presso Palazzo Madama in Piazza Castello a Torino, si è tenuto l’importante convegno “Turismo oggi e domani. Le strategie dell’Enit e le opportunità per Torino e il Piemonte”. #TurismoToday16.



Il Turismo a Torino, in Piemonte e in Italia

Turismo Oggi e domani

Molti Ospiti importanti all’incontro che vuol fare il punto sulla situazione del turismo a Torino e in Piemonte, moderatore il condirettore de La Stampa Massimo Russo.

Il turismo a Torino

Il primo a prendere la parola è stato Maurizio Montagnese, il Presidente di Turismo Torino e provincia che, dopo il saluto ai presenti, ha riassunto i risultati del 2015 che vedono Torino confermarsi come una destinazione Culturale e Turistica.

Con 3 milioni e mezzo di presenze il 2015 è stato un anno di crescita, sia di turisti italiani (+7%) che, soprattutto di quelli esteri (+50%). Se sommate a quelle dell’intera città metropolitana le presenze di turisti salgono a 6.600.000, una presenza in grado di “fare” economia per chi vive e lavora sul territorio.

Questi risultati sono frutto di un lavoro strategico che “Turismo Torino e provincia” sta attuando da diversi anni e a cui partecipano anche la Città di Torino, la Regione Piemonte e la Camera di Commercio. Le principali azione intraprese sono:

  • Educational tour per fare conoscere Torino al mercato del turismo emergente;
  • Un osservatorio turistico in cui far convergere i dati raccolti. Ad esempio grazie all’osservatorio è stato possibile capire che il 62% dei turisti intervistati sono giunti a Torino per la prima volta e che quasi tutti sono rimasti favorevolmente colpiti da questa città “Non pensavano che fosse così bella” è stato il commento più frequente, questo si rifletterà presumibilmente in un passaparola positivo.
  • La presenza sul web e sui social media che sono considerati importanti. Il sito web, la pagina facebook, l’account twitter ed Instagram sono alla base di una politica vincente dal momento che la scelta della meta turistica avviene ormai quasi al 100% attraverso la rete internet.
  • La diffusione delle informazioni sul turismo rivolte anche ai cittadini, che vengono sensibilizzati del valore che ha il turismo per il benessere della città. Ad alcune categorie che hanno rapporti diretti con i turisti: albergatori esercenti, tassisti, vigili urbani ecc… vengono fatti corsi di lingua inglese per poter meglio interagire e soddisfare l’esperienza offerta ai turisti.

Tutti questi sforzi sono fatti, a volte anche con molti sacrifici, perché si è consapevoli del valore che ha il turismo che è ormai a pieno titolo una risorsa economica.

Il riconoscimento internazionale

A questo punto Massimo Russo ricorda che il “Financial Times” ha recentemente indicato Torino come la città del rinascimento europeo, rubando il primato a Berlino che pure è una città in rapida trasformazione. Il successo di Torino, secondo il condirettore de La Stampa, è dovuto al modo in cui si è riusciti ad aggiungere ad un’anima di città manifatturiera, anche una attrattività storico/culturale/ambientale. Come tutto anche il turismo è soggetto a trasformazioni ed in questo momento le città e i centri urbani in genere sono gli accentratori della richiesta turistica.

Il turismo in Piemonte

Antonella Parigi, Assessore alla cultura e al turismo della Regione Piemonte, ha ricordato come il suo ruolo non si esaurisca solo a Torino ma comprenda tutto il Piemonte. Si augura che il ritrovato Enit di Evelina Christillin e Gianni Bastianelli riesca a diventare presto operativo e riuscire ad essere di riferimento a tutta l’Italia attraverso il tavolo delle Regioni. Inoltre si rende conto di come la nuova governance dovrà basarsi sull’aiuto dei privati, senza il quale qualunque politica e strategia turistica rischia di rimanere zoppa. C’è da superare la visione di un turista fai da te, che raggiunge le nostre zone in autonomia. Una seria azione per far crescere il turismo in Piemonte necessita di interventi strutturali quali:

  • La riqualificazione dell’offerta alberghiera;
  • Una azione degli impianti sciistici (è stata individuata in 73 milioni di euro la spesa necessaria a rendere competitive le stazioni sciistiche invernali);
  • Un investimento in Cultura, individuando dei beni faro su cui concentrare la comunicazione (La Palazzina di Caccia di Supinigi (To), il Parco regionale de La Mandria a Venaria (To), Palazzo Callori a Vignale Monferrato (Al) e il Castello di Valcasotto a Garessio (Cn);
  • Puntare sulla ciclabilità (il Piemonte è la prima regione in Italia ad aver aderito al progetto Vento);
  • Rafforzare le alleanze con Enit e Atl locali per promuoversi in mercati emergenti quali ad esempio la Cina;
  • Puntare sulla qualità della manifattura e dei prodotti enogastronomici;
  • Continuare ad utilizzare la Film Commission Torino Piemonte per fare promozione turistica;
  • Superare il “Torinocentrismo” e collegare Torino al resto della regione. Sfruttare Torino come amplificatore delle realtà locali, soprattutto le Langhe, il Roero, il Monferrato e le stazioni sciistiche.
  • Realizzare un “marchio” Piemonte, un brand attualmente del tutto inesistente.

La politica turistica in atto a Torino

Il Sindaco di Torino Piero Fassino ha spiegato quali strategie sta adottando la Città di Torino per sfruttare l’opportunità data dal turismo, tema sempre più importante e sentito, come dimostra la platea numerosa del convegno di Palazzo Madama, platea alla quale ha dato in anteprima la notizia che Torino è stata scelta per la conferenza Mondiale Unesco del 2017. Un riconoscimento in più per una città che ha fatto un vero e proprio salto di qualità.

Nel ‘900 l’industria era l’innovazione e Torino si è mossa in quel senso, è nata l’industria ed anche l’arte ad essa collegata: jazz, cinema, radio… Oggi fare innovazione vuol dire fare turismo, l’approccio torinese è quello della cultura al centro e non come settore complementare, Torino è una città culturale prima ancora di essere una città turistica.

Proprio nella direzione di rafforzare il sistema di cultura torinese sono previsti il recupero della Cavallerizza di via Verdi ed il recupero di Torino Esposizioni che si inseriranno in un Distretto culturale già presente nel centro di Torino e che ha come baricentro ideale il Teatro Regio. Dare una forma, dei confini al distretto culturale è necessario per attuare su di esso delle decisioni strategiche in un ottica di offerta turistica completata dalle vie dello Shopping.

L’attenzione al cuore turistico della città, tuttavia, non ha impedito altri investimenti diffusi su tutta la città come dimostrano gli interventi su tutti i teatri dei quartieri di Torino che sono stati al centro delle manifestazioni collaterali al Salone del Libro 2016 con hashtag #SalToOff.

L’offerta culturale è forte se si affianca ad una produzione culturale su cui Torino si trova avvantaggiata dal gran numero di Biblioteche e Librerie che diventano sedi di riferimento culturali. Altro settore su cui ormai Torino è forte è quello dell’arte contemporanea.

Un ultimo accenno alle infrastrutture: per essere meta turistica, una città deve strutturarsi come tale, dal Piano Strategico all’offerta di servizi, anche i più banali: la segnaletica multilingue, i parcheggi per lo stazionamento dei bus turistici, l’accoglienza da parte dei cittadini, la ricettività. Tutto questo deve coprire l’intera gamma di richiesta turistica. Torino ha visto crescere i servizi ai turisti di “qualunque portafoglio”.

In sintesi, questi sono i punti su cui si è lavorato:

  • Identificare e di conseguenza agire su tutti i target turistici. La domanda è differenziata, anche l’offerta deve essere differenziata. il turismo esperianzale va segmentato per prodotto e target;
  • Puntare al turismo congressuale, un lavoro lungo, su cui si è intervenuti subito, fin da “Torino Internazionale” il Piano Strategico del 2000, ma che in cui la concorrenza è forte e solo adesso da i frutti sperati (Congresso Unesco);
  • Il turismo sportivo. A torino si ha ben coscienza del valore promozionale di due squadre di calcio in serie A, di cui una, la Juventus, affronta spesso gare internazionali. A questo si aggiunge il museo della Juventus e lo Stadio Filadelfia, lo stadio del Grande Torino che è di più che un luogo fisico, è un vero tempio della tifoseria granata e del calcio Vintage;
  • Il turismo enogastronomico, con eventi dedicati.
  • Puntare alle infrastrutture. Soddisfazione per le nuove rotte dell’Aeroporto di Caselle che rimane un aeroporto continentale ma che copre ormai quasi tutte le rotte ed altre se ne aggiungeranno. Verrà potenziata la linea ad Alta Velocità verso Roma.
  • Puntare al marketing. Una città turistica si deve promuovere, a partire dall’Italia e poi all’estero.
  • Il brand Torino. Un concorso internazionale rivolto ai giovani designer decreterà il nuovo logo di Torino. Oltre al valore del prodotto (un nuovo brand), in questo caso il vantaggio è anche nel processo poiché il concorso diventerà un’occasione per produrre cultura.
  • Torino si propone di entrare nel circuito dei Tour Operator

Il Sindaco ha inoltre chiarito che, nel seguire le nuove vocazioni economiche di Torino, non è stata rinnegata la città manifatturiera che rimane una identità forte di Torino. Oggi più che mai Torino è distretto tecnologico dell’auto, al quale si aggiunge e convive il turismo, nelle sue varie forme [non è stata citato il turismo per cause di studio, lo aggiungo io. Oggi Torino è una meta universitaria ambita dai giovani europei, e anche in questo settore si sono visti investimenti, in qualche caso eredità olimpica (es: Campus Luigi Einaudi)].

Passato e presente di ENIT

Già Presidente della Fondazione del Museo Egizio di Torino, Evelina Christillin, è oggi anche Presidente di Enit, l’Agenzia Nazionale del Turismo. Riprendendo il ragionamento del Sindaco Fassino su città di Cultura e città produttrici di Cultura ha sottolineato come il successo del Museo Egizio derivi in buona parte dal fatto di essere riconosciuto come Centro di Ricerca in Egittologia.

Riguardo ad Enit, racconta del fallimentare passato dell’Ente che è stato anche Commissariato. Ora si cerca di renderlo operativo. Sono state individuate le linee di intervento:

  • Investimenti in promozione;
  • Analisi strategica della mappa dei punti Enit nel mondo e successiva redistribuzione. Ad esempio oggi ci sono quattro sedi Enit in Nord America e nessuna in Cina.
  • Raccolta ed elaborazione dei dati.
  • Orientamento verso il digitale sia in input che in output;
  • Attenzione rivolta alle infrastrutture e al sistema di accoglienza (tra cui la banda larga).

Enit per il turismo in Italia

Gianni Bastianelli, Direttore di Enit ha spiegato come l’Agenzia Nazionale del Turismo sia impegnata a seguire e ad anticipare le esigenze dei turisti. Il Punto di Forza del nostro paese è la diversità, il patrimonio culturale diffuso. Il nostro paese è molto attrattivo per i paesi del Nord Europa e del Nord America.

Ha poi ricordato che:

  • da soli nel turismo non si vince, vince chi riesce a dare il mix di prodotti più completo. Oggi nel turismo sono vincenti i mix di offerte.
  • La grande sfida è il turismo di ritorno per questo le destinazioni turistiche si devono saper rinnovare per promuovere cose diverse. Torino è entrata nel circuito delle città d’arte perchè è bella, offre il giusto mix di vivacità e tranquillità. Le destinazioni turistiche dovrebbero tutte puntare ad ottenere questo equilibrio tra noia ed eccesso.
  • E’ molto importante la segmentazione dell’offerta verso tutti i tipi di turismo, da quello di lavoro a quello di puro svago.
  • Condizione necessaria per fare turismo è che i cittadini si sentano orgogliosi del posto in cui abitano, da questo punto di vista, accaparrarsi le Olimpiadi Invernali ha fatto molto bene all’orgoglio torinese.

Riguardo alle sedi di Enit all’estero ha riconosciuto che abbiano molte criticità.

La reputazione turistica dell’Italia nel mondo

L’ultimo a parlare, prima del dibattito, è stato Gabriele Burzio Presidente e Amministratore Delegato di Alpitur Italia S.P.A.

L’immagine dell’Italia all’estero non è sfruttata a pieno. Nell’immaginario collettivo l’Italia rimane il paese che più si desidererebbe visitare nel Mondo. Al”atto pratico, invece, l’Italia continua a perdere posizioni e si colloca solo tra il sesto e il settimo posto tra le destinazioni scelte. Alle fiere internazionali sul turismo ogni paese si presenta con uno stand unico, in cui ogni regione si propone come una delle possibili scelte. I più confusionari sono gli italiani che si presentano con sessanta piccoli stand diversi e divisi per Regioni e Città. E’ ormai una “leggenda metropolitana” la pubblicità della Basilicata comparsa sugli autobus di linea di Hong Kong che a malapena conoscono l’Italia e hanno avuto seri problemi a individuare la località.

Alpitur ed il Comune di Torino nel 2013 hanno svolto uno studio sull’Incoming turistico da cui è emerso che le infrastrutture nel nostro paese sono alquanto carenti e le difficoltà di collegamento non aiutano il “Pacchetto Italia” come dovrebbero. Ha poi sottolineato l’importanza del Project Finance. Aumentano i competitor e l’Italia si deve dotare di uno strumento finanziario competitivo. Ha chiuso la sua “iniezione di realismo” con la constatazione che è molto importante, nel turismo come in tutti gli altri settori, far tornare il cliente, fidelizzarlo.

La formazione permanente

Nel dibattito che è seguito tra le varie domande e considerazioni è emersa l’istanza portata da Federesercenti che ha chiesto più corsi di formazione. Il turismo è in continuo cambiamento e le professionalità richieste in aumento. Anche in questo caso l’isolamento non giova e serve una politica di formazione continua.

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