Giacomo Morra il Re dei Tartufi

Il motivo per cui Alba è la Capitale del Tartufo è da ricercare nell’attività di Giacomo Morra, ristoratore albese noto a tutti come il Re dei Tartufi.

Foto tartufo- Giorgio Daffunchio Giacomo Morra Alba
Giorgio Daffunchio con un tartufo della Val Curone

Giacomo Morra il Re dei Tartufi

giacomo-morra il re del tartufo bianco di albaCom’è noto il tartufo bianco è comunemente chiamato tartufo d’Alba pur crescendo spontaneo ed abbondante in tutto il Piemonte meridionale. Il motivo per cui fu scelta Alba come “capitale del tartufo” è da ricercare nell’attività di Giacomo Morra, ristoratore e albergatore albese noto a tutti come il “Re dei tartufi”.

Il ristorante delle Langhe

Nato a La Morra nel 1889, a 19 anni incominciò a lavorare in una trattoria e dopo qualche anno aprì ad Alba, con i fratelli Andrea, Giovanni e Matteo, il “Ristorante delle Langhe”.

Gli anni torinesi

La convivenza con i fratelli si fece presto difficile, forse anche a causa del suo talento. Fu così che nel 1923 uscì dalla società per aprire una trattoria e bottiglieria in via Nizza a Torino. Quelli torinesi furono cinque anni in cui fece buoni affari, ma soprattutto intuì che, il tartufo, reperibile nelle Langhe a poco prezzo e rivenduto a Torino a cifre importanti, era un tesoro da sfruttare.

L’Hotel Savona di Alba

cartolina hotel savona alba
Nel 1928 tornò ad Alba dove comprò e ristrutturò, con un restauro eccezionale per l’epoca, l’hotel Savona, un vecchio albergo di lusso che decise di rendere confortevole ma non lussuoso e che rimaneva aperto fino all’arrivo dell’ultimo treno in città. Con annesso il bar, la sala bigliardi ed il ristorante aperto a tutti, il “Savona” divenne presto il principale punto di riferimento e di incontro di Alba.

La Fiera internazionale del Tartufo Bianco di Alba

Appena ritornato nelle Langhe, Giacomo Morra, s’inventò la fiera del tartufo e la sostenne poi economicamente per tutta la vita. A quei tempi ad Alba si teneva la già famosa “Festa Vendemmiale” che nel 1929 prese il nome di “Fiera mostra campionaria a premi dei rinomati tartufi delle Langhe” e dal 1930 divenne “Fiera dei Tartufi d’Alba”.

L’Università dei Cani da Tartufo

Ma la fantasia e la lungimiranza di questo precursore dei tempi, che si inventò ante-litteram il marketing territoriale ed il turismo enogastronomico, proprio facendo leva sul fascino del tartufo, non si limitò a questo: egli si rese conto dell’importanza del cane per la ricerca del tartufo e realizzò a Roddi l’”Università dei cani da tartufo”, scuola di addestramento e di ricerca. All’Università per cani da tartufo Giacomo Morra inviava, a volte accompagnava di persona, giornalisti e ospiti di riguardo dell’Albergo Savona (tra cui Marylin Monroe quando si recò in visita ad Alba nel 1961), per conoscere la scuola e assistere alla ricerca del tartufo.

Il brand Tartufalba

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Nel frattempo aveva trovato il modo di conservare e di spedire, marchiato “tartufalba”, il tartufo in qualunque parte del mondo. Ogni ambasciata italiana non se lo faceva mancare e diventarono sempre più i clienti che si avvalevano del servizio di corrispondenza.

Il marketing territoriale

Nel 1949, con un’altra brillante idea, Morra decise di regalare il miglior tartufo raccolto in quell’anno all’attrice Rita Haywort. da allora, questo gesto divenne “un’abitudine“: nel ’51 un tartufo di 2.520 grammi fu inviato al Presidente degli Stati Uniti Harry Truman; seguirono nel 1953 Winston Churchill, nel 1954 Marilyn Monroe e Joe Di Maggio, nel 1955 l’imperatore d’Etiopia Hailè Selassié, nel 1959 il Presidente degli USA Eisenhower e il padrone del Cremlino Nikita Krusciov. E nel 1965 fu inviato a Papa Paolo VI.

fiera internazionale del tartufo di alba - re del tartufo

Foto: W E B

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