Una esperienza… sostenibile per le ragazze del Marconi in Francia

Un gruppo di cinque ragazze dell’Istituto G. Marconi ha preso parte allo scambio culturale a Ebréuil, località della Francia centrale.



ICI ET LA-BAS”: dieci giorni di Erasmus+ per ridurre lo spreco

Un gruppo di cinque ragazze che frequentano i Corsi  di Amministrazione Finanza e Marketing e Servizi Commerciali dell’Istituto G. Marconi, in cui si studia il Francese come seconda lingua comunitaria, ha preso parte allo scambio culturale intitolato “Sustainable development: here and there” tenutosi a Ebréuil, località della Francia centrale.

Il progetto, nell’ambito delle proposte di mobilità giovanile promosse dall’Unione Europea Erasmus+, si incentrava sul tema, attualissimo, dello sviluppo sostenibile, punto cardine della progettazione per l’associazione francese Viva Sioule, promotrice dello scambio, che per il terzo anno è si riproposta di sensibilizzare la popolazione a livello locale e non solo su una questione che tocca tutti in prima persona: l’importanza di ridurre gli sprechi per salvaguardare l’ambiente.

Per dieci giorni, dal 20 al 30 ottobre 2019, ragazzi e ragazze italiani e francesi della medesima fascia di età  – per complicanze sopraggiunte con i visti, purtroppo, ai ragazzi Senegalesi già parte della fase 2 del progetto, non è stato possibile presenziare ai lavori – si sono impegnati in una serie di workshop allo scopo di apprendere le strategie grazie alle quali è possibile ridurre lo spreco quotidiano.

Partendo dalla definizione di “sviluppo sostenibile” come equilibrio tra dimensione ambientale, sociale ed economica, le ragazze hanno svolto varie attività che hanno permesso loro di riflettere su cosa significhi davvero rispettare il pianeta, coi suoi biomi e i gruppi umani nelle loro peculiarità; ma anche di scoprire, tramite una serie di visite guidate, diverse strutture connesse con il processo di riciclo dei rifiuti, come la discarica déchetterie e la trierie (sito di smistamento della differenziata), dove hanno avuto modo di vedere coi propri occhi il lungo percorso che un oggetto compie dal momento in cui viene buttato a quello in cui viene smistato e, ove possibile, riciclato. Dalle diverse tipologie di camion per i rifiuti utilizzati per la raccolta ai pro e contro dell’inceneritore, dalla meccanizzazione del processo alla necessità di un percorso di smaltimento differenziato per i rifiuti ospedalieri, dalla necessità di controllare la radioattività dei rifiuti, alla trasformazione del tetrapack usato in carta igienica: tutti questi elementi si sono sommati in un percorso di consapevolezza, che ha permesso alle ragazze di confrontare il sistema italiano con quello adottato in Francia e comprendere, soprattutto, quanto sia vero che la salvaguardia del pianeta dipende da noi e dal semplicissimo gesto di buttare la spazzatura nel contenitore giusto.

Interessantissimi i due negozi collegati alla reciclerie, luogo in cui oggetti di ogni sorta, provenienti dai comuni limitrofi, che venivano raccolti o donati alla struttura dopo essere stati restaurati o rimaneggiati, addirittura trasformati completamente da artisti e artigiani con un cambio di destinazione d’uso talora radicale, venivano messi in vendita ad un prezzo stracciato, donando ad essi nuova vita. Un esempio è l’edificio stesso della reciclerie, l’esterno del quale era stato costruito utilizzando vecchie porte, mentre per il rivestimento isolante si era sfruttato materiale proveniente a tessuti riciclati.

Per diffondere queste buone pratiche i ragazzi hanno ideato e recitato uno spettacolo teatrale nel quale la prospettiva della Terra divenuta spazzatura si trasforma in un incubo che tormenta il sonno di un giovane, che impara così l’importanza di piccoli gesti come evitare di gettare per terra le cartacce.

Gli studenti tornano quindi a casa con un bagaglio pieno di buone pratiche e di forti esperienze:

Lamyaa e Xenina raccontano: “Abbiamo imparato che cosa significa veramente lo sviluppo sostenibile attraverso le varie attività che abbiamo fatto assieme ai ragazzi francesi. Abbiamo famigliarizzato con la cultura e gli usi francesi tramite serate interculturali a base di cibo e balli tradizionali, abbiamo migliorato le nostre capacità linguistiche parlando francese, inglese e spagnolo.”

Francesca e Oumaima invece, raccontano la loro intervista presso la radio locale “Coquelicot”: “È stato davvero emozionante, tra francese e italiano., riuscire a confrontare la nostra realtà con quella che stavamo sperimentando durante lo scambio”.

È stato molto difficile lasciare il sito, le persone dello staff e i nuovi amici, ma resta la speranza di una futura collaborazione tra le due associazioni che potrà portare in Italia i giovani francesi permettendoci di proseguire questo percorso così stimolante e interessante.

La REDAZIONE MARCONEWS

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