Dove atterrano le Fake News? Ovvero: Dell’informazione “un tanto al kilo”

Il giornale on-line Oggi Cronaca ha pubblicato, per la seconda volta nei miei confronti, una notizia denigratoria e non veritiera, questa volta si è inventato anche un arresto.



Siamo tutti Giornalisti

Questa volta il tono del mio articolo non è goliardico come al solito, perchè è sopraggiunto un problema.

Un grave problema legato all’informazione locale: sono stato diffamato da una testata online del tortonese. Mi sono informato con un legale di mia conoscenza che mi ha spiegato (Dio lo benedica) come comportarsi in questi casi.

Veniamo ai fatti: La testata on-line Oggi Cronaca ha da poco pubblicato un articolo dal titolo: “Giornalista di Tortona voleva contestare Salvini ma è stato fermato dalla Digos, poi è andato a sentirlo al comizio…“.

L’articolo in questione non fa il mio nome, tuttavia “la riconoscibilità ambientale della persona è da considerare visto il mezzo usato e la comunità ristretta: In un posto piccolo come Tortona scrivere “uno ha fatto la tal cosa in questo modo” è come dire il signor Cheirasco ha fatto la tal cosa“. Quindi mi sento di replicare dal momento che quel titolo e alcune frasi dell’articolo fanno un’affermazioni false che ledono la mia dignità.

Ho già scritto al direttore Angelo Bottiroli per chiedere di cambiare il titolo e di cancellare tre frasi in particolare (che qui sotto saranno scritte in blu). Non so se lo farà, quando lo farà e in che modalità ad ogni modo non credo che lo faccia tanto presto perchè questo tipo di notizie, del tipo fake news o pseudoverità, portano davvero tanto traffico, io stesso aspetto con ansia il 1° aprile, vero e proprio Natale dell’informazione, in cui ogni giornalista sfoggia tutta la sua fantasia e il suo senso dell’umorismo e i siti internet dei giornale/blog hanno picchi di visibilità eccezionali. Qualcuno le notizie se le inventa ogni giorno.

Io non credo nella malafede del direttore, non credo (voglio sperarlo) che da solo si sarebbe preso la briga di dedicarmi un articolo, per lui è controproducente, io sono un suo competitor e in questa maniera mi regala importanza. Credo invece che, scandagliando il web come tutti siamo soliti fare, si sia imbattuto in una chiacchiera da bar di qualche invidioso. Oh ragazzi, tutto il mondo è paese e le malelingue non sono una novità. Insomma il nostro decano giornalista queta volta ha preso una cantonata, ha pubblicato per vera una notizia senza verificarla e nei miei confronti non è la prima volta.

Dal punto di vista professionale questo è un grave errore, una negligenza che può essere sanzionata, ma posso capirlo. La vertiginosa crescita che sta avendo il mio blog sicuramente lo impensierisce, tutte le visite che si trasferiscono a codesto umile blog lui le vede come un danno e in parte lo sono. Io rileggo sempre gli articoli che pubblico, li rileggo, correggo eventuali strafalcioni e poi li impagino per benino, se lui vuole creare un servizio della medesima qualità dovrà attrezzarsi per farlo e questo è lavoro aggiunto, mi rendo conto. Il consiglio che mi sento di dare, comunque, a lui e a tutti coloro che vogliono creare contenuti per internet, è quello di stare molto attenti alle fonti, questo per non passare per essere un sito che pubblica notizie false.

Mentre sto scrivendo queste righe il direttore ha pubblicato una smentita giocando sul significato delle parole. Sembra un’arrampicata sugli specchi, che aggrava la situazione. Ammettere i propri errori è segno di maturità, personale e professionale, egregio direttore. Del resto lei dice che se la digos ferma qualcuno per strada non per forza sta effettuando un fermo di polizia. NON SONO STATO FERMATO DA NESSUN POLIZIOTTO NE IN BORGHESE NE IN DIVISA, NEANCHE PER CHIEDERE INFORMAZIONI STRADALI. QUELLA DA LEI PUBBLICATA È UNA NOTIZIA FALSA, comunque vuole rigirare la frittata. Mi rincresce di vederla così in apprensione, se lei è il giornalista che afferma di essere, la presenza di un blog come Tortona Oggi, che dice le cose come stanno, non sarà un problema per lei. Per sua informazione la Questura sono stato io a contattarla, alla fine del comizio, per chiedere il numero delle presenze in piazza, eravamo in 2000.

Di fake news si parla molto e si ascolta poco, ho i dati, seppur minimi. In questi cinque anni di attività ho raccolto anche io la mia parte di Big-Data e posso iniziare a leggerli. A dire il vero lo potete fare anche voi, vi dico come, analizzando una playlist del mio canale YouTube, cliccate QUI.

Verrete reindirizzati alla playlist “Social Network: sotto la punta dell’iceberg“, si tratta delle registrazioni della prima serie di incontri sui Social Network in biblioteca, organizzata dall’Associazione ex allievi dei Licei di Tortona. Ci sono cinque video: Mal di social (150 visualizzazioni), MARKETING DIGITALE per tutti (71 visualizzazioni), COME ESSERE SOCIAL le strategie per la popolarità (154 visualizzazioni), Il comune senso del pudore nell’era di facebook (282 Visualizzazioni) e Informarsi in rete: fra pseudoscienze e fake news | Michele Bellone a Tortona (56 visualizzazioni). Ecco! Nonostante il nome altisonante del relatore (L’apprezzato divulgatore scientifico Michele Bellone), tra tutti e cinque i video quello che ha riscontrato meno interesse è stato proprio quella sulle fake news.

Il motivo non me lo so spiegare, ad ogni modo sembra che non siano in molti coloro che si tutelano, informandosi, dal rischio di essere perculati. Ecco che i siti con pochi scrupoli ci vanno a nozze. Qualcuno di essi è anche creato apposta per inquinare il dibattito pubblico, soprattutto in ambito politico, ma non solo.

Vi metto qui sotto il link al video di Michele Bellone invitandovi ancora una volta ad ascoltarlo e a seguire: l’infelice comunicato firmato Angelo Bottiroli, la mia richiesta di rettifica e la sua risposta.

Giornalista di Tortona voleva contestare Salvini ma è stato fermato dalla Digos, poi è andato a sentirlo al comizio…

Quella che andiamo a scrivere non è una bella storia perché un giornalista, o pseudo tale, dovrebbe cercare sempre di essere obiettivo e le sue idee, quando di mette a scrivere su un giornale, un blog o anche solo su internet, dovrebbe infilarsele in un posto molto nascosto e mai lasciarle trapelare.

Purtroppo non è facile e capita spesso che – specie a Tortona e dintorni- ci siano giornalisti che, purtroppo ahimé (ed è per questo che non ho mai voluto iscrivermi all’Albo nei primi 30 anni della mia attività e l’ho fatto solo quando ne sono stato costretto perché altrimenti non potevo fare il direttore di Oggi Cronanca), fanno fatica a comprendere che la prima qualità di un cronista deve essere sempre l’obiettività, per cui bisogna spogliarsi delle proprie ideologie se si vuole essere coerenti e parlare a tutti da persone sopra le parti e cioé da veri Giornalisti.

Mi rendo conto che non sia facile, ma se non si riesce a fare questo, chi si spaccia o si millanta tale solo perché è riuscito ad iscriversi all’Albo, farebbe bene a cambiare mestiere o a smettere di scrivere.

Purtroppo sono in molti a non rispettare questi canoni.

Fino a poco tempo fa, nel Tortonese ce n’era uno soltanto; adesso da un po’ di tempo, se n’è aggiunto un altro, sempre vicino al Centro Sinistra.

Quest’ultimo “Indro Montanelli di provincia” però le combina molto più grosse del suo predecessore e il dubbio che lo faccia apposta per mettersi in luce e per avere – finalmente – quella visibilità agognata da tempo che possa farlo sentire un po’ importante, è molto forte.

Sappiamo che in questo modo, cioé scrivendo un articolo, contribuiamo a dargli visibilità ma c’è un limite a tutto e non si può trasformare così, quella che dovrebbe essere una professione nobile come il Giornalista e che invece, grazie a tutti quei cronisti “di parte” come lui, sta diventando sempre meno ambita e quasi becera.

L’ultimo episodio risale a domenica scorsa: il personaggio in questione, a quanto pare, aveva diffuso sui social l’idea di organizzare una manifestazione (non certo di sostegno) in concomitanza con l’arrivo del ministro Matteo Salvini, cioé di cantare canzoni partigiane nella stessa piazza, prima del comizio e fino all’arrivo del Ministro.

Non sappiamo se il giornalista in questione sapesse che per organizzare manifestazioni sul suolo pubblico è necessario avere l’autorizzazione e bisogna avvisare gli enti preposti e le Forze dell’ordine, fatto sta che – in base alle testimonianze raccolte – verso le 19, il “collega” si piazza nel cortile della ex caserma, probabilmente per allestire l’evento ma viene fermato dagli agenti della Digos che raccolgono le sue generalità.

La manifestazione ovviamente non si fa.

Due ore dopo ritroviamo il collega in prima fila al comizio, nello spazio riservato ai giornalisti, che scatta fotografie e realizza filmati.

Filmati che ritroviamo il giorno dopo sulla pagina Facebook di Salvini, ovviamente con la sua paternità.

La morale che esce da tutta questa storia è evidente: la voglia di apparire e di essere qualcuno è più forte delle proprie idee che forse si possono pure accantonare, o peggio rinnegare, per un briciolo di insignificante notorietà.

Angelo Bottiroli

Richiesta di smentita articolo non veritiero

Egregio direttore Angelo Bottiroli,
In riferimento al suo articolo: “Giornalista di Tortona voleva contestare Salvini ma è stato fermato dalla Digos, poi è andato a sentirlo al comizio…
Faccio presente che dal contesto si comprende che si parla di me e che non sono stato fermato. Il fermo di polizia è un atto specifico dell’autorità e il sottoscritto non ne è stato sottoposto.
Chiedo di modificare il titolo innanzitutto e poi di rivedere le frasi:
“L’ultimo episodio risale a domenica scorsa: il personaggio in questione, a quanto pare, aveva diffuso sui social l’idea di organizzare una manifestazione (non certo di sostegno) in concomitanza con l’arrivo del ministro Matteo Salvini, cioé di cantare canzoni partigiane nella stessa piazza, prima del comizio e fino all’arrivo del Ministro. Non sappiamo se il giornalista in questione sapesse che per organizzare manifestazioni sul suolo pubblico è necessario avere l’autorizzazione e bisogna avvisare gli enti preposti e le Forze dell’ordine, fatto sta che – in base alle testimonianze raccolte – verso le 19, il “collega” si piazza nel cortile della ex caserma, probabilmente per allestire l’evento ma viene fermato dagli agenti della Digos che raccolgono le sue generalità. La manifestazione ovviamente non si fa.”

Quanto da lei affermato non corrisponde a verità, le chiedo per questo di cancellarlo. Le chiedo anche di scrivere una smentita in cui si evidenzi il fatto che l’articolo non corrisponde a verità.

Claudio Cheirasco

Un giornalista si sente chiamato in causa e replica all’articolo sul comizio di Salvini