Come può funzionare un Parco Naturale se i dipendenti prendono servizio a più di 100km di distanza?

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa con cui il Comune di Carrega Ligure chiede una gestione più logica e meno dispendiosa del Parco Naturale dell’Alta Val Borbera.



PARCO NATURALE ALTA VAL BORBERA: LA LONTANA PERIFERIA PER UN ENTE GESTORE.

Sono passati quasi otto mesi dalla pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte della legge regionale n. 11 del 27 marzo 2019, che ha istituito il Parco Naturale Alta Val Borbera e l’Area contigua dell’Alta Val Borbera.

L’istituzione di questa area protetta sull’area di una esistente Zona Speciale di Conservazione (Z.S.C. IT1180011 “Massiccio dell’Antola, Monte Carmo, Monte Legnà) ha visto coinvolto positivamente la popolazione residente e non del Comune di Carrega Ligure, migliaia di persone che hanno sostenuto l’iniziativa via mail, numerosi operatori socio-economici e tanti esponenti politici locali.

A partire dallo scorso aprile, subito dopo la pubblicazione della legge istitutiva, abbiamo cominciato a pensare, con impegno ed in modo più strutturato, al ruolo ed alla presenza che l’ente avrebbe dovuto assumere per il territorio, comprendendo in quest’ultimo non solamente quello delimitato dai nostri confini comunali, ma considerando la Val Borbera tutta. Per garantire un vero presidio del territorio, occorre prestare particolare attenzione ai temi della sede e del personale.

Riguardo la sede abbiamo deciso di migliorare l’ufficio informativo dell’ente (che già ospitavamo all’interno dei nostri uffici comunali) e per fare ciò abbiamo destinato il contributo del Decreto previsto al comma 107 dell’articolo 1 della legge 30 dicembre 2018, n. 145 – legge di bilancio 2019 per offrire un luogo più funzionale all’ente, alla popolazione ed ai futuri fruitori. Questo onere è stato preso in carico dal Comune di Carrega Ligure, con rilevante sforzo proprio e fondi governativi e non dall’ente gestore, dal Settore Biodiversità ed aree naturali o dalla Regione Piemonte che, al contrario, destinavano cospicui fondi per creare una nuova (ed ulteriore rispetto a quella esistente) sede a Bosio. Questo sottolinea bene quanto Carrega Ligure abbia creduto più di tutti al progetto del Parco Naturale Alta Val Borbera.

La Regione Piemonte ha recentemente previsto la possibilità di nuove assunzioni per gli enti gestori di aree protette ed, in particolare, cinque unità di personale per l’Ente Gestore delle Aree Protette dell’Appennino Piemontese: due guardiaparco, un istruttore tecnico, un istruttore amministrativo e un operaio. L’entità del fabbisogno di personale assegnato all’ente è stato ponderato dalla regione anche in considerazione dell’istituzione del Parco Naturale Alta Val Borbera (3.435 ettari) e dell’Area Contigua di Carrega Ligure (2.095 ettari).

Gli attuali indirizzi prevedono però un’unica sede a Bosio e qualche ufficio informativo minore. Inoltre, le attuali indicazioni in merito al personale, prevedono la concentrazione di tutti gli attuali dipendenti e dei nuovi assunti nella sede unica di Bosio.

Il tempo scorre, il rinnovo degli organi dell’ente gestore si perde nelle ridondanti lungaggini burocratiche e, di conseguenza, tarda l’insediamento del nostro rappresentante designato all’interno del Consiglio del parco. Per questo chiediamo che le procedure assunzionali vengano congelate, senza ulteriore indugio, affinché le indicazioni fornite dai precedenti organi vengano ridiscusse e modificate da altre che siano rispondenti a criteri di efficacia, efficienza ed economicità; nel rispetto delle differenti realtà territoriali. Chiediamo a Fabio Carosso, Vice Presidente regionale ed Assessore con delega ai parchi, di dare indicazioni al Settore Biodiversità ed aree naturali per la sospensione immediata dei bandi che riguardano il nostro ente gestore in modo da garantire il tempo necessario affinché i criteri vengano ridiscussi dai nuovi organi.

Chiediamo l’aiuto di tutti: politici, associazioni, operatori economici e gente comune

per fare in modo che il nostro appello venga ascoltato e si eviti di procedere in una direzione sbagliata che andrebbe a condizionare irrimediabilmente il futuro sviluppo del Parco Naturale Alta Val Borbera, della Val Borbera tutta e, di conseguenza, dell’intero comprensorio delle Aree Protette dell’Appennino Piemontese.

Ora se prima della pubblicazione dei bandi di assunzione tutto ciò che chiediamo non avverrà i nuovi dipendenti prenderanno servizio nella sede di Bosio. Da Bosio per raggiungere Carrega Ligure dovranno percorrere giornalmente 104,2 km (52,1 km all’andata e 52,1 km al ritorno) in un tempo indicato da Google Maps in 1h e 13 minuti (2 h e 26 considerando andata e ritorno). Quattro ore di lavoro effettive oppure pagate come straordinario. A tutto ciò si aggiunge il costo del consumo di carburante e l’usura dei mezzi. Quindi il territorio del Parco Naturale dell’Alta Val Borbera sarà abbandonato a se stesso, oppure si genererà un enorme spreco di denaro e risorse pubbliche. Un Settore regionale Biodiversità ed aree naturali ed un ente gestore di aree protette che metterebbero in atto, dal nostro punto di vista, un’azione amministrativa totalmente in disaccordo con tre principi cardine della Pubblica Amministrazione: efficienza, efficacia ed economicità. A giorni partiranno i lavori di riqualificazione del Municipio di Carrega Ligure, per una sede che vorremmo come simbolo di presidio, motore di sviluppo per un territorio e con costi vicini allo zero. La responsabilità della scelta, verso una o l’altra soluzione, sta ancora una volta nella mani della politica: vanno fermati gli indirizzi per i bandi e cambiate le indicazioni!

Dietro un nome ci deve essere di più: una struttura, il personale e la voglia di lavorare sul territorio per lo sviluppo dello stesso. La nostra idea di parco è sempre stata questa, altrimenti, se fosse stato solo il desiderio di un nome, avremmo speso meno energie proponendo una variazione della Zona Speciale di Conservazione: da “Z.S.C. IT1180011 “Massiccio dell’Antola, Monte Carmo, Monte Legnà” a “Z.S.C. IT1180011 Parco Naturale Alta Val Borbera”.

Tutti noi che abbiamo sostenuto l’istituzione del Parco Naturale dell’Alta Val Borbera abbiamo l’obbligo morale di batterci per fare in modo che possa funzionare al meglio e guardi al futuro con meno centralismo e senza risorse (economiche ed umane) gettate al vento.

Carrega Ligure, 6 novembre 2019

Il Sindaco, la Giunta ed il Consiglio Comunale

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