La nuova sala didattica archeologica di Castelnuovo Scrivia




Ringrazio l’arch. Patrizia Ferrari per avermi reso disponibile questo materiale da pubblicare sul numero di luglio 2016 de l’inchiostro fresco con il titolo: “Nuova Casa per la Storia di Castelnuovo Scrivia“.

L’articolo che segue è il resoconto di come sia stato realizzato un Museo di Storia locale a Castelnuovo Scrivia.

Segnalo anche l’album fotografico su facebook “CASTELNUOVO SCRIVIA – SALA DIDATTICA ARCHEOLOGICA” che porta altre notizie e le immagini dei reperti e della sede museale.

Palazzo Centurione di Castelnuovo Scrivia
Palazzo centurione ospita la Sala Didattica archeologica di Castelnuovo Scrivia

La nuova sala didattica archeologica di Castelnuovo Scrivia.

Sabato 11 giugno 2016 è stata inaugurata la Sala Didattica Archeologica a “Palazzo Centurione”, sede dell’Amministrazione Comunale di Castelnuovo Scrivia.

La Sala è intitolata alle sorelle Ines e Rosetta Stella che con un generoso lascito hanno permesso di completare i lavori di allestimento.

La Sala Didattica Archeologica s’inserisce nel programma “Di verde e di azzurro – Paesaggi di terre e acqua dalla preistoria al medioevo” che il Comune di Castelnuovo Scrivia sta portando avanti con la Soprintendenza Archeologica del Piemonte e che vuole realizzare un piccolo museo composto di quattro sale, in cui sarà custodita la storia locale. Il progetto di massima è stato redatto dell’arch. Paola Mascherini.

L’inchiostro fresco” ha incontrato per voi l’arch. Patrizia Ferrari, Assessore alla Cultura uscente, che ha seguito tutte le fasi del progetto e ce le ha spiegate.

Nei primi anni duemila sono iniziati i lavori di consolidamento del palazzo “Centurione” che aveva gravi problemi statici. Si stava aprendo in due con le solette dell’ultimo piano crollate parzialmente sulle volte delle sale sottostanti poste sul lato sud-est.

L’amministrazione Comunale guidata dal sindaco Gianni Tagliani, di cui facevo parte come Assessore ai Beni Architettonici, ha investito molto per il recupero di Palazzo Centurione:

– nel 2004/2005 è stato eseguito un consolidamento delle fondazioni con posa in opera di micropalificazioni su tutto il perimetro interessato dai cedimenti;

– nel 2008 sono iniziati i lavori di ristrutturazione generali dei muri e delle solette coinvolte, con recupero di tutto il piano secondo; questo secondo intervento è costato una cifra leggermente superiore ai due milioni di euro;

– le opere sono state completate nel 2011, eccezion fatta per le sale del piano terreno che ospitavano il precedente allestimento museale smantellato, con recupero dei reperti, relativa catalogazione e stoccaggio in idonei ambienti in attesa del ripristino.

Nel 2011 l’Amministrazione Comunale ha fatto eseguire un progetto di massima su tutte le quattro sale per il riallestimento generale ed è iniziata la ricerca dei fondi. Questo è un problema prioritario per tutte le amministrazioni, che hanno subito pesanti tagli sui trasferimenti ricevuti dallo Stato e devono autogestirsi per tutti i tipi di interventi di manutenzione, con il recupero da tasse e imposte sui cittadini o stipule di mutui o altre forme di finanziamento.

Il progetto prevedeva una spesa complessiva di circa 225.000 €.

Abbiamo partecipato a vari bandi per avere finanziamenti a fondo perduto dalle Fondazioni delle banche (es. Fondazione Intesa San Paolo: contributo previsto € 150.000. Siamo arrivati piazzati tra i primi cinque in tutta la regione … ma non è stato sufficiente).

Abbiamo ottenuto:

un finanziamento nel 2013, sempre a fondo perduto, finalizzato al restauro pittorico della sala Didattica Archeologica che abbiamo visitato questa mattina, contributo stanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Torino;

un finanziamento da privati di € 25.000, come lascito delle sorelle Stella

il Comune ha stanziato 50.000 € dalle sue casse (cioè quello che poteva dati i tempi e tutte le necessità primarie che vi sono in un Comune che deve asfaltare strade, sistemare tetti di scuole, ampliare cimiteri, manutenere tutti gli edifici pubblici ecc., gestire servizi primari come scuole, asili ecc.)

Con quello abbiamo realizzato il progetto esecutivo della prima sala chiamata “Sala Didattica Archeologica” che costituisce il punto di inizio per completamento dell’intero progetto, obiettivo primario della nuova Amministrazione di recente elezione.

Il progetto è stato realizzato unitamente con la Soprintendenza dei Beni Archeologici di Torino, che ringrazio per la fattiva collaborazione e per averci messo a disposizione molta parte del materiale ritrovato sul nostro territorio a partire dagli anni ’90. Da quel momento, infatti, il Comune ha introdotto l’obbligo di segnalare alla Soprintendenza e controllare tutti gli scavi con profondità superiore ad un metro lineare. E si sono visti i risultati.

Si deve ricordare che tutto ciò che emerge da uno scavo di rilevanza archeologica costituisce, per legge, patrimonio dello Stato e non proprietà del privato che sta eseguendo le opere, né tantomeno proprietà dell’Ente competente per territorialità. Ecco perché i reperti sono portati a Torino presso la Soprintendenza che li cataloga, li studia e li restaura, se necessario.

Su richiesta dei Comuni con un idoneo progetto e quando vi siano tutte le condizioni ideali per la loro conservazione ed esposizione, la Soprintendenza li concede in uso all’Ente territoriale, come è avvenuto nel nostro caso.

Il prossimo passo sarà l’allestimento delle Sale per i Beni Artistici di cui il comune dispone già.

Patrizia Ferrari

L'inchiostro fresco di luglio 2016

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