Intervista ad Alessandro Coppola, tortonese d’adozione

Abbiamo conosciuto Alessandro Coppola per via di una sua iniziativa: le Sunday Dog, le domeniche col cane.

Biglietto da visita di Alessandro CoppolaAlessandro Coppola è un educatore cinofilo con particolare interesse verso la psicologia e la pedagogia del rapporto cane-padrone, tiene seminari gratuiti in tutta Italia e scrive libri sull’argomento.

Vive e lavora a frazione Pareto di Fabbrica Curone, sui colli tortonesi, è il fondatore del centro cinofilo Casa Vaikuntha, un luogo dove poter promuovere una cultura cinofila sostenibile.




Intervista ad Alessandro Coppola

TORTONA OGGI: Come mai questo strano nome per la tua attività, Casa Vaikuntha?

Alessandro Coppola: Vaikuntha significa “senza paura”, “privo di ansietà”. È un termine che ho scoperto durante gli studi di psicologia indovedica, ne sono rimasto particolarmente attratto e ho così deciso di battezzare il luogo in cui avrei vissuto e lavorato Casa Vaikuntha. La vita si presenta all’individuo come un’interminabile successione di crisi. Ma crisi non è sinonimo di problema, bensì di cambiamento. Così se sapremo mantenere un orientamento di crescita, di evoluzione riconosceremo nelle varie crisi altrettante opportunità. Più frequentemente invece veniamo sopraffatti da ansie e paure e il nostro investimento di energie e risorse risulta essere a malapena sufficiente a mettere una toppa al problema di turno. In questo stato di cose le opportunità rimangono nascoste, le possibilità di crescita, sviluppo ed evoluzione azzerate.  Gli eventi che possono porsi ad ostacolo nel nostro percorso sono talmente tanti e questo termine Vaikuntha funge un po’ da lumicino nei momenti bui, da orientamento quando si rischia di smarrire la strada.

Alessandro Coppola e la Val Curone

Alessandro CoppolaTORTONA OGGI: Sei nato a Milano ma ormai sono tanti anni che ti sei trasferito vivere a Fabbrica Curone, sui colli tortonesi. Possiamo quindi dire che tu sia un “tortonese d’adozione”! Come mai questa decisione?

Alessandro Coppola: Ho sicuramente stretto alcune buone relazioni, nessuna cattiva, credo. L’etichetta di “forestiero” nei miei confronti non è mai stata usata con accezioni discriminatorie e quando mi è stato possibile ho sfruttato la curiosità o l’interesse del mio interlocutore verso l’attività che svolgo come pretesto per offrire un’immagine rassicurante anche riguardo la mia persona.
L’Italia è composta da tante piccole preziose realtà e da una popolazione, perlopiù di anziani, che inconsciamente mette in atto strategie utili alla difesa delle proprie tradizioni, della propria cultura, delle proprie origini, della propria terra. Così il percorso di adozione da parte di una comunità verso un forestiero richiede, a mio avviso, tempi molto lunghi. Io nutro affetto verso questa terra già da diverso tempo. Sono capitato qui prima per caso poi invece l’ho scelto. Non mi allontano mai molto, o per molto tempo, da casa. Le condizioni di vita che mi sono creato mi legano al territorio. Che questo ambiente preservi nel tempo le sue caratteristiche è mio desiderio e interesse.

TORTONA OGGI: Hai nostalgia di Milano?

Alessandro Coppola: Ho avuto la fortuna di vivere in una zona della città molto verde, insomma, non quella Milano caotica che è nell’immaginario collettivo. La sera dopo cena i luoghi di incontro con gli amici erano i parchi, le chiacchierate si svolgevano facendo fare la passeggiata al cane e il mezzo di locomozione è sempre stato la bicicletta. Tanto per intenderci, io ho preso la patente a 28 anni, prima non ne avevo mai sentito la necessità.
Ciò nonostante, no, nessuna nostalgia.

TORTONA OGGI: Un pregio ed un difetto del vivere sui colli tortonesi?

Alessandro Coppola: Queste colline, le curve che disegnano, i bei boschi, il clima condizionato anche dal vicino mare, rappresentano il mio habitat di vita ideale. I centri
urbani più grandi non sono così vicini da rendere queste zone una triste periferia, né troppo lontani da rendere inaccessibile la fruizione di qualche servizio o la partecipazione a qualche evento.
Davvero non mi viene in mente alcun difetto e in questi anni nessun disagio mi ha costretto a pensarci.

TORTONA OGGI: Ok grazie, sai che Tortona Oggi è sopratutto un blog di marketing territoriale e qualche domanda sul territorio dovevi aspettartela. Adesso veniamo a te.

Alessandro Coppola, l’educazione del cane e Casa Vaikhunta.

Avatar Facebook di Alessandro CoppolaTORTONA OGGI: Con due libri all’attivo possiamo definirti un esperto in campo cinofilo, tra l’altro è qualche anno che tieni conferenze in giro per l’Italia. Ci vuoi raccontare qualcosa di questa parte così affascinante del tuo lavoro?

Alessandro Coppola: Si, quello della conferenza è un momento carico di emozioni. Chi vi partecipa porta in sé le sue esperienze, le sue aspettative e i suoi pregiudizi. Ogni sguardo propone una diversa domanda e un differente modo di formulare le risposte. Spero, con l’esperienza acquisita, di aver imparato a governare me stesso e questi eventi. Durante le conferenze descrivo il cane, il modo in cui percepisce e intende la realtà che lo circonda e poi descrivo noi, uomini, donne, anziani e bambini.
Lo sforzo che dobbiamo compiere per instaurare un rapporto di successo con un cane non è molto diverso da quello necessario al successo di qualunque altra relazione. La crisi che sta vivendo l’umanità è, a mio avviso, una crisi delle relazioni, è il trionfo dell’ego ai danni dell’amore. Il fine che propongo ai miei clienti non è quello di produrre simpatici burattini ubbidienti. Quel che possiamo imparare attraverso la relazione con un cane dovrebbe sfondare i confini del binomio e divenire patrimonio utile ad essere speso in famiglia, al lavoro,  dappertutto.
Troveremmo tutti maggiore partecipazione se imparassimo a formulare le nostre aspettative e richieste sulla base di una reale conoscenza del nostro interlocutore, delle sue qualità e possibilità. Il cane potrà aderire alla nostra vita nella misura in cui sapremo dimostrarci pronti a offrirgli attenzione e rispetto, proprio come avviene nei più bei rapporti di amicizia.

TORTONA OGGI: Parliamo del campo di sheep dog, la conduzione del gregge è una disciplina molto tecnica. Chi è interessato a questo tuo servizio? Voglio dire, i tuoi clienti sono principalmente allevatori oppure anche i privati si avvicinano allo sheep dog per “puro esercizio di stile”?

Alessandro Coppola: Chi si approccia a questa disciplina vuole sperimentare le attitudini del suo cane da pastore. Nella stragrande maggioranza dei casi chi partecipa alle lezioni di sheepdog non ha alcuna necessità di gestire realmente un gregge di pecore.
Attraverso questa disciplina cane e padrone acquisiscono una profonda intesa. Lo sheepdog è impegnativo, ma anche utile e molto molto divertente. Al cane da pastore non è richiesto solo di rispondere con precisione ai comandi del suo conduttore, il cane da pastore svilupperà un tale senso di responsabilità che anche le sue libere iniziative, dentro e fuori dal campo di sheepdog, si riveleranno spesso adeguate ai differenti contesti e di comune beneficio.
Soprattutto quando si è principianti potrà capitare di ritrovarsi nella posizione sbagliata ed essere investiti da un piccolo gregge di pecore in corsa, niente di pericoloso, ma dovrà essere messa in conto la possibilità di scivolare e finire a gambe all’aria. Saper affrontare con autoironia ed umiltà fallimenti e incidenti di percorso sarà una tappa indispensabile se desidereremo davvero raggiungere dei risultati.

TORTONA OGGI: Cosa sono le sunday dog. Quanto pesa la parte escursionistica, quanto quella di attività teorico/pratiche e in cosa consistono le attività teorico/pratiche da fare col cane?

Alessandro Coppola: Quest’anno per la prima volta inauguro questa iniziativa, le Sunday dog. Abito in mezzo a boschi di rara bellezza, il contributo che questo contesto sa offrire alla didattica e agli argomenti che propongo è di indiscusso valore. Per partecipare non sono richieste particolari doti fisiche, il tipo di percorso che intendo affrontare è adatto a tutti, anche ai bambini.
Le attività di teoria e di pratica si presenteranno in modo da apparire fuse fra di loro. Impareremo a mantenere il contatto con i nostri cani durante le loro attività di gioco e di perlustrazione del territorio. Potremo così verificare ed esercitare l’efficacia del richiamo.
Il bosco offre inoltre la possibilità di impegnare i cani nell’utile e divertente attività di ricerca. A turno, ogni padrone avrà a disposizione qualche minuto per nascondersi nel bosco. Il suo cane dimostrerà di essere in grado di scovare tracce del passaggio del suo padrone e di trovarlo.
Inoltre, durante il cammino affronteremo argomenti riguardanti la conoscenza e l’educazione del cane e, approfondiremo quelli di maggior interesse e utilità per i singoli partecipanti. Naturalmente mi renderò disponibile ad ascoltare casi specifici e a rispondere ad eventuali domande. Sunday dog può essere un pretesto per fare una bella gita con tutta la famiglia, o con il/la fidanzato/a, o soli con il proprio cane, insomma un’opportunità di riportare vicino a sé quel che durante la settimana può essere stato trascurato.
Primo appuntamento domenica 1° maggio, posti limitati, massimo 5 cani.

TORTONA OGGI: Approfittando della tua disponibilità ti faccio un’ultima domanda. Queste sono terre di tartufi ma mi è sembrato di capire che tra i tuoi corsi non ce n’è uno specifico per addestrare i cani da tartufo. Come mai?

Alessandro Coppola: La cinofilia offre un ampio ventaglio di discipline, fare tutto significherebbe non essere specializzati in niente.
Il mio ambito di competenza è l’educazione del cane, lo sviluppo di una corretta relazione tra uomo e cane e anche l’addestramento dei cani da pastore. In questi anni ho conosciuto molti tartufai, ho ascoltato con interesse i racconti riguardo le abilità e le prodezze dei loro cani, ho potuto riconoscere e apprezzare la loro passione e talvolta la loro professionalità.

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